Gatto delle Foreste Norvegesi

Il gatto delle foreste norvegesi (o Norsk Skogkatt come è conosciuto nel suo paese d'origine) è una antica razza di gatti originaria dei paesi scandinavi.


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La storia del gatto delle foreste norvegesi è ricca di leggende legate al popolo dei Vichinghi. 
Si narra, infatti, che questo antico popolo usasse tenere in casa i gatti dei boschi vicini alle loro abitazioni e che li portasse sulle navi, durante i viaggi, come cacciatori di topi. 
Alcune leggende norvegesi raccontano che Freyja, dea dell'amore e della fertilità, vagasse per il mondo su un carro trainato da due grossi gatti dal pelo lungo cercando il suo consorte Óðr e che anche Thor, dio del tuono, fu sottoposto ad una prova di forza che consisteva nel sollevare un grosso gatto. 
Le prime citazioni storiche cominciano nel 1559 quando il sacerdote e naturalista danese Peter Clausson Friis, allora residente in Norvegia, divise le linci norvegesi in tre classi: la lince-lupo, la lince-volpe e la lince-gatto.
I primi scrittori a fare una collezione sistematica ed una trascrizione delle antiche leggende furono il folclorista Peter Christen Asbjørnsen ed il poeta Jørgen Moe. 
Nel 1835 pubblicarono una collezione di storie e canzoni norvegesi che li ha resi celebri come "I fratelli Grimm norvegesi". 
Nel 1912 l'artista Olaf Gulbransson fece un disegno di un grande campione tipo Skogkatt nella sua autobiografia - il disegno risale a circa il 1910.
Negli anni trenta, a causa della deruralizzazione dell'ambiente selvaggio, l'addomesticamento portò ad un incrocio con gatti di casa a pelo corto. 
Dato che il gene del pelo corto è dominante, il tipico manto Skogkatt divenne sempre più raro.
Già prima della Seconda Guerra Mondiale un gatto delle foreste venne presentato in una mostra a Oslo e dopo la guerra pochi ammiratori continuarono con il piano di preservare la razza, utilizzando i migliori e più adatti esemplari che poterono trovare.


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Nel settembre del 1972 il gatto delle foreste fu accettato come razza dalle associazioni norvegesi, ottenendo uno standard preliminare. 
A questo punto il termine "Norsk Skogkatt" divenne ufficiale; non si tratta di una referenza per i confini geografici (il gatto delle foreste appare anche in altri paesi scandinavi), piuttosto al primo paese che lo riconobbe, ancora pochi anni prima della vera svolta.
Nel 1973 cominciò il programma di allevamento: non fu facile trovare un altro Skogkatt riconosciuto come tale in quel momento, ma ci vollero circa 10 mesi affinché gli allevatori potessero confermare di avere un vero Skogkatt. 
La riproduzione iniziò con la femmina di Edel Runas - Pippa Skogpuss, accoppiata con il maschio di Nylunds - Pans Truls.
Nel dicembre del 1975 un gruppo di allevatori appassionati si riunisce fondando il Norsk Skogkattring (circolo dei Gatti delle Foreste Norvegesi impegnato nel recupero della razza), che nel 1976 viene ufficialmente riconosciuto dalla FIFé (Fédération Internationale Féline) e successivamente da tutte le altre associazioni internazionali. 
Oggi in Norvegia questa razza è riconosciuta come razza nazionale e prende il nome di Norsk Skogkatt.
Il programma di allevamento fu difficile per gli anni successivi perché vi erano così pochi parenti riconosciuti ufficialmente, che un certo numero di incroci tra parenti fu inevitabile. 
Prima che la nuova razza potesse essere riconosciuta dalla FIFè, dovettero essere autenticate tre generazioni complete. 
Nell'aprile del 1977, quando c'erano circa 150 Gatti delle Foreste Norvegesi registrati in Norvegia, la FIFè inviò un giudice tedesco ad uno show in Oslo. 
Il suo obiettivo era quello di fare un reportage della nuova razza, per aiutare la commissione dei giudici della FIFè a decidere sul suo futuro.
Nel novembre 1977 Carl-Frederick Nordane viaggiò fino a Parigi per partecipare all'assemblea generale della FIFé, portando con sé diverse foto di quella che da lì a poco sarebbe divenuta una nuova razza. 
I giudici riconobbero in Pans Truls, brown tabby con bianco, lo standard con cui si sarebbe identificata l'intera razza ed assegnarono il numero 13 NF standard. 
La notizia suscitò molto clamore nel paese d'origine dove la televisione trasmise la foto di Truls annunciando il riconoscimento ufficiale del gatto delle foreste norvegesi.


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Standard:
Corpo: massiccio, grande e robusto, moderatamente lungo, alto sulle zampe. Ossatura pesante, muscolatura robusta e buon tono muscolare. Petto pieno, collo muscoloso e di media lunghezza. 
Il maschio è molto più imponente della femmina, arrivando a pesare fino a 5/7 kg.
Testa: a forma di triangolo equilatero, con un profilo dritto dalla fronte fino alla punta del naso, senza depressioni. Fronte piatta e mento fermo.
Orecchie: medio grandi, larghe alla base ed aperte e posizionate alte sulla testa, con punta arrotondata.
Occhi: grandi, a mandorla e leggermente obliqui. L'angolo esterno è leggermente più alto di quello interno, i colori accettati sono il verde-oro e tutte le tonalità che vanno dal verde all'oro. Il colore blu e gli occhi impari sono accettati nei gatti bianchi.
Mantello: a pelo semilungo, con un fitto e lanoso sottopelo. La lunghezza del mantello non è regolare: è più corto sulle spalle e diviene a mano a mano più lungo scendendo sul corpo. Il tipo e la qualità del mantello sono più importanti del colore e della pezzatura.
Zampe: medio lunghe, proporzionate al corpo; quelle posteriori sono più lunghe delle anteriori; la groppa è più alta delle spalle e le cosce sono muscolose.
Piedi: grandi e rotondi, con abbondanti ciuffi di pelo tra le dita.
Coda: larga alla base, si assottiglia in punta; deve essere lunga come il corpo.

Selezione colori:
L'allevamento del Norvegese ha inizio solo negli anni Trenta, ma negli anni Settanta i soggetti rimasti erano così pochi che la razza ha rischiato l'estinzione. 
Solo grazie ad alcuni appassionati catofili fu possibile impostare un nuovo programma di selezione che prevedeva, partendo dai migliori soggetti, di fissare le caratteristiche naturali desiderate: zampe alte, soprattutto quelle posteriori; piedi larghi e leggermente palmati per permettergli di non sprofondare nella neve; mantello lucido, pesante e con una untuosità naturale da renderlo idrorepellente; sottopelo foltissimo per mantenere il corpo al caldo.
La razza è stata riconosciuta dalla FIFe nel 1977. 
Il Norvegese è accettato in tutti i colori, compresi quelli con la pezzatura bianca, ad esclusione delle varietà che testimoniano sicuri incroci con altre razze, come il chocolate, il lilac, il cinnamon, il fawn ed il mantello a motivo siamese.

Accoppiamenti ammessi:
Non sono permessi accoppiamenti con altre razze.

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