Europeo

Nomi alternativi: Celtico dal pelo corto
Città di provenienza: Italia, Europa, Finlandia, Svezia
Corpo: dimensioni medio-grandi, struttura semicobby, muscoloso e forte.
Zampe: forti e solide, di lunghezza media.
Piedi: rotondi e fermi.
Coda: di media lunghezza, forte alla base con l'estremità leggermente arrotondata.
Testa: a forma di un cuneo modificato con guance ben sviluppate.
Orecchie: di media grandezza, leggermente arrotondate all'estremità.
Occhi: grandi, ben distanziati e aperti, piazzati leggermente in obliquo.
Il colore dev'essere in armonia con il mantello e possono essere blu, arancio o impari nell'Europeo bianco, arancio o verdi nelle altre varietà. Sono tollerati anche gialli, purché in armonia con il mantello.
Naso: diritto e di media lunghezza, sempre con la stessa larghezza.


gatto europeo associazione mammagatta


SELEZIONE E COLORI: L’allevamento selettivo della razza ha inizio alla fine degli anni ’60, ad opera di alcuni allevatori del Nord Europa.
Essi hanno scelto i riproduttori, non senza difficoltà, fra un gruppo di gatti liberi, dando la preferenza ai soggetti che meglio li rappresentavano per dimensioni e struttura corporea.
L'allevamento selettivo ha permesso poi di fissare queste caratteristiche.
Oggi l'Europeo è un gatto grosso e potente, inquadrabile nelle tipologia dei semicobby, ben diverso dal gatto, esile e longilineo, tipico delle regioni del Sud Europa.
Tutti i colori sono accettati, ad esclusione dei gatti a motivo siamese, dei chocolate, dei lilac, dei cinnamon, dei fawn e dei bicolori tabby. I bicolori sono riconosciuti solo con le macchie tinta unita.

ACCOPPIAMENTI PERMESSI: Non sono permessi accoppiamenti con altre razze.


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CARATTERE: delle caratteristiche note del gatto, l'europeo presenta accentuate soprattutto l'intelligenza, la curiosità, la giocosità e l'istinto predatorio, disponendo molto del tempo di veglia ad attività che le mettano in pratica; dove impossibilitato, l'europeo esprime comunque anche l'istinto della caccia con comportamenti che secondo molti studiosi ravvivano di tanto in tanto istruzioni genetiche specifiche, come il salto, l'agguato, l'esplorazione. Durante lo svezzamento, il cucciolo di europeo riceve articolatissimi insegnamenti in questo senso dalla madre, e ciò anche se questa abbia vissuto separata da contesti naturalistici, ad esempio esclusivamente in appartamento, quasi che gli innatismi riescano a sopravvivere alle compressioni cui certe domesticazioni li sottopongono, anche in assenza di modi di pratica.

Moderatamente addestrabile dall'uomo, sebbene a prezzo di un notevole impegno e solo in presenza di un rapporto di confidenza molto profondo, l'europeo esprime episodici sprazzi di affettuosità (più marcati nelle femmine), superati da molto più frequenti tensioni ludiche. 
Dimostra invece con buona chiarezza gli stati d'animo, ed è capace di grande sensibilità.


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STORIA: Secondo alcuni studi, si tratterebbe della razza che più direttamente discenda dall'antico gatto egizio (Felis silvestris lybica o Felis lybica), che nella Civiltà dei Faraoni era considerato una divinità.
Dall'Egitto sarebbe giunto, sempre secondo alcune ricostruzioni teoriche, dalle zone più interne dell'Africa settentrionale, dove altri tipi di felini si sarebbero, come noto, sviluppati con articolazione di varietà e poi spostati verso Sud. 
Dall'Egitto, invece, sarebbe giunto in Europa con le navi dei mercanti e dei soldati: soprattutto i mercanti (anche i Fenici) ne catturavano grandi quantità che esportavano clandestinamente (il gatto era considerato proprietà del Faraone), alimentando un mercato continentale per il quale si trattava di un animale sconosciuto, ma immediatamente apprezzato nella sua utilità di combattere i topi (e questo era il motivo per il quale era a bordo anche delle navi militari).
Proprio la funzione di caccia o guerra ai topi, in un'era in cui i roditori rappresentavano motivo di preoccupatissima attenzione per la distruzione degli alimenti dell'uomo e per la diffusione delle malattie, fece la fortuna del nascente gatto europeo e quindi fu subito adottato, ad esempio, da tutte le marinerie; la buona resa riproduttiva e la relativamente lunga età fertile, le caratteristiche caratteriali e la straordinaria capacità di adattamento, consentirono un radicamento ed una ottima diffusione del gatto ex-egizio su tutto il continente, a partire dai paesi meridionali. 
I Romani, nel corso della loro espansione, lo diffusero praticamente in tutto il continente europeo, fino all'attuale Inghilterra.


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